Nel Parco dei Mostri, i ragazzi hanno potuto ammirare, scolpite in massi di peperino, enigmatiche figure di mostri, draghi, soggetti mitologici e animali esotici, alternati a una casetta pendente, un tempietto funerario, fontane, sedili e obelischi, su cui il colto principe Vicino Orsini fece incidere motti ed iscrizioni, il tutto chiarito dalle illuminanti parole della guida.
Dopo il pranzo a sacco consumato in un’area attrezzata del Sacro Bosco, altro nome del Parco, si sono diretti, sempre con la guida, alla volta della “città che muore” che hanno raggiunto attraverso l’unica via possibile: un ponte pedonale. Il borgo, uno dei più belli d’Italia, rischia di scomparire perché il piccolo sperone di roccia tufacea che lo sorregge è minato alla base dalla continua erosione dei torrenti e dall'azione delle piogge e del vento.
Incantevole lo spettacolo che si è offerto agli occhi degli studenti e dei loro accompagnatori: un ciuffo di case medievali circondato da calanchi argillosi. Percorrendo le viuzze che si dipanano dalla piazza, su cui svetta la cattedrale, hanno goduto di graziosi angoli impreziositi da tracce del passato e fiori del presente.
I vari momenti della giornata sono stati, naturalmente, immortalati con scatti di cui si dà un saggio nella fotogallery.
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