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Altre opere a Roma 

  • La porta Giulia in bugnato a chiave.
  • Coro di Santa Maria del Popolo.
  • Palazzo Castellesi.

Altre opere nei possedimenti papali

A Bramante sono attribuite vari opere in Lazio e comunque nello stato pontificio come per esempio la Chiesa di Capranica Prenestina

Fortificazioni

Come primo architetto papale Bramante fu responsabile di tutte le fabbriche papali, ed intervenne, con modalità ancora in parte da definire, nella progettazione di fortificazioni come la fortezza detta "di Bramante" a Civitavecchia, la fortezza di Civita Castellana (intorno al 1506), ed altre.

Altri progetti

Chiesa parrocchiale di Roccaverano (AT).
Oltre a fondamentali contributi nel recupero degli ordini classici, nella ricerca sulla pianta centrale ed in genere nella formazione del linguaggio archittonico del Rinascimento maturo, Bramante affrontò anche il difficile problema di come adattare il disegno della facciata del tempio classico al consueto organismo basilicale delle chiese con navate a diverse altezze che aveva impegnato gli architetti del Rinascimento anche in relazione alle riflessioni sull'opera vitruviana ed in particolare sulle ipotetiche ricostruzioni della Basilica di Fano. 
Bramante, nella chiesa parrocchiale di Santa Maria Annunziata a Roccaverano, affronta tale tema di ricerca, che aveva interessato anche Alberti, con una soluzione anticipatrice delle chiese veneziane del Palladio. La facciata dell'edificio, progettato intorno al 1509 ed attribuito a Bramante, ricerca un'integrazione con l'interno e risulta costituita dal sovrapporsi sullo stesso piano di due schemi templari (con diversa altezza dell'ordine): uno relativo alla sola navata centrale, concluso da un timpano completo e l'altro esteso all'intera larghezza della facciata, concluso sulla proiezione delle navate laterali con due semitimpani. 
Tale soluzione, ad ordini intersecanti, sarà ripresa dell'allievo Baldassarre Peruzzi nel intorno al 1515 nella Sagra di Carpi e da Palladio nella chiesa del Redentore, nella basilica di San Giorgio Maggiore e nella facciata di San Francesco della Vigna.
La soluzione alternativa, che avrà il sopravvento, consiste nella sovrapposizione di due ordini e la ripartizione della facciata su due livelli. 
L'impegno di Bramante, architetto del papa, per questo piccolo centro dell'astigiano, sembra doversi al vescovo Enrico Bruno, funzionario di spicco nella corte papale di Giulio II e nativo di Roccaverano.